La frequentazione dei figli con il genitore non collocatario, nella separazione o divorzio, è alla base del diritto alla bigenitorialità che deve essere garantito ai minori.

Accade però, e per le più svariate ragioni, che il genitore collocatario metta in atto una serie di comportamenti o di condizionamenti psicologici, tesi ad ostacolare, fino anche ad impedire, che i figli frequentino l’altro genitore.

Questi atteggiamenti, amplificati dal clima conflittuale di una separazione o di un divorzio, minano la serenità dei figli ed il loro diritto alla bigenitorialità.

La Corte di Cassazione, con molte sentenze – ex plurimis  n. 13400 del 17.05.2019 , in relazione al caso di una madre che aveva posto in essere atteggiamenti volti a limitare la frequentazione del figlio con il padre – ha   ribadito il principio che il genitore collocatario non deve intralciare il fondamentale diritto alla bigenitorailità del figlio, ponendo in essere comportamenti ostruzionistici alla frequentazione con l’ altro genitore.

Atteggiamento che alcuni Tribunali di merito hanno ritenuto di censurare, come violazione dei provvedimenti giudiziali, non solo attraverso la sanzione pecuniaria  ma anche, e soprattutto,  attraverso una revisione dei provvedimenti di regolazione dei rapporti in vigore, nell’interesse dei minori ingiustamente privati dell’affetto dell’altro genitore .